martedì 29 maggio 2012

Grandangolo #1 - "Ausencia"


"Un viaggio tra le immagini alla scoperta di autori della fotografia contemporanea da ogni angolo del mondo, senza limiti di prospettiva" - a cura di Armando Cervetti. 


Tra il 1976 e il 1983, in Argentina, 30.000 persone sono state rapite, detenute e assassinate dalla dittatura. Questo è l'esercito dei desaparecidos, persone accusate di avere compiuto attività "anti governative" dalla polizia dei regimi militari argentino, cileno e di altri paesi dell'America latina, e delle quali si persero in seguito le tracce. Molto è stato scritto in merito e molti documenti visivi sono stati prodotti, per raccontare queste vite. 

Il fotografo argentino Gustavo Germano, partendo dagli album di famiglia di alcuni parenti di desaparecidos, ha raccolto una serie di ritratti in cui il soggetto principale è proprio la persona scomparsa, in tutta la sua assenza, e lo ha accostato alla foto originale di famiglia, a formare un dittico carico di una forza impressionante. Le immagini parlano da sole.











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lunedì 7 maggio 2012

Grandangolo #0 - "Suburbia Mexicana"

"Un viaggio tra le immagini alla scoperta di autori della fotografia contemporanea da ogni angolo del mondo, senza limiti di prospettiva" - a cura di Armando Cervetti. 


La puntata zero di Grandangolo ci porta in Messico, nella zona di Monterrey, una città di 1.138.335 abitanti del Messico nord-orientale, capoluogo dello stato del Nuevo León. Conosciuta come "Città delle Montagne" e "Sultana del Norte", è la terza città del Messico per popolazione e per importanza.

"Suburbia Mexicana", del fotografo Alejandro Cartagena, è un progetto che colpisce subito, un po’ perché i nostri occhi non sono abituati all’architettura ritratta, un po’ perché l’idea di vivere in un contesto urbano di questo tipo non ci lascia certo indifferenti. Le sue "Fragmented cities", di cui pubblichiamo qui un estratto, sono paesi fantasma, non già abbandonati, ma ancora disabitati e pronti ad accogliere chi li andrà ad abitare, senza offrir loro nulla al di fuori di uno spazio abitativo di dimensioni extra-small. Sono fantasmi dai mille colori, colori che però non hanno la forza di renderli vivi. Sono urbanizzazioni che sembrano essere piovute dal cielo ed essersi disposte in mezzo al nulla con il massimo rigore geometrico. Sono oasi senz’acqua in mezzo al deserto.


“Penso che il dovere che ho come fotografo non sia tanto quello di denunciare l’esigenza di avere un posto in cui vivere, ma piuttosto di dar luce alle battaglie quotidiane che ci troviamo ad affrontare seguendo gli ideali di un sistema capitalistico che ci mette nelle condizioni di desiderare una città a misura d’uomo in cui vivere”.
(Alejandro Cartagena)






Originario della Repubblica Dominicana, Alejandro Cartagena, vive e lavora a Monterrey, in Messico. I suoi progetti fotografici, si focalizzano spesso su problemi sociali, urbani e ambientali visti e raccontati attraverso paesaggi o ritratti.


Sul sito ufficiale di Alejandro Cartagena, l'autore racconta il progetto:

Suburbia Mexicana è un progetto fotografico in cinque parti che gravita attorno agli scenari suburbani nel Messico di oggi. Concentrata sull’area metropolitana di Monterrey, questa prima parte, mette in luce le strategie economiche che il governo messicano ha perseguito dal 2001 in materia di edilizia, strategie che hanno consentito la costruzione di oltre 300.000 abitazioni nella periferia di nove città dell’area di Monterrey.

Nel 2008, per la prima volta nella storia del Messico, sono stati garantiti 497.000 prestiti per acquistare una nuova casa e le urbanizzazioni si sono
moltiplicate, facendo gli interessi delle imprese edili, ma senza tener conto delle esigenze degli abitanti di questi nuovi villaggi.

Dopo aver fotografato questi scorci per gli ultimi tre anni, sono ritornato a visitare i complessi residenziali finiti e ho raccolto le innumerevoli storie sfortunate della gente che li abita. Storie di impatto ambientale, di assenza di mezzi di trasporto e distanza da centri urbani ben serviti sono all’ordine del giorno in questi luoghi fantasma nei quali il Messico di oggi sta crescendo”.




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giovedì 3 maggio 2012

Cortilissima 2012



Anche se la primavera si fa sospirare, noi vogliamo pensare all'estate.
E anche quest'anno la nostra città si trasformerà in un caleidoscopio di iniziative culturali decisamente stuzzicanti. 
Una di queste è la rassegna estiva di arti performative “Cortile di sera…di nuovo com’era”, giunta oggi alla sua terza edizione. Forte della passione che li anima e del successo degli anni passati, gli Artisti Associati Paolo Trenta, pionieri del progetto, hanno voluto ampliare ancor di più la propria offerta culturale. L'Arena San Filippo, il meraviglioso cortile dell'omonima chiesa, situata nel cuore del centro storico torinese, ospiterà quindi, accanto a teatro, musica e danza, anche artisti visivi emergenti, offrendo loro la possibilità di dare voce (e luce!) alla propria creatività in una cornice esclusiva. 
Da questa ambizione nasce dunque Cortilissima 2012, una sorta di "progetto parallelo" che dal 1° al 29 luglio 2012 arricchirà la già ricca stagione estiva dell'Arena San Filippo, in via Maria Vittoria 7/C a Torino.

Maggiori informazioni sulla rassegna e sulle attività degli Artisti Associati Paolo Trenta sono disponibili sulla pagina web della compagnia. Il bando completo è scaricabile nella sezione Cortilissima. Potete inviare i vostri progetti entro il 31 maggio 2012 all'indirizzo e-mail proposte@cortilissima.it

Photo: Antonio Strollo
Photo: Antonio Strollo

Photo: Antonio Strollo